Fano (PU) – Si è accesa la trattativa interna alla maggioranza per ridefinire l’assetto politico dopo l’esito delle regionali. Stasera il Pd durante la segreteria, inizierà a stilare i primi nomi per la poltrona della presidenza del consiglio. Le scelte passeranno attraverso il futuro di Rosetta Fulvi che, da poco nominata vicesegretaria del Pd provinciale, non si sbottona più di tanto: “Mi metto a disposizione. Qualche mese fa ho fatto un passo indietro per la corsa alle regionali, ma il mio non è stato un segno di debolezza bensì di responsabilità nei confronti del partito”.
Su un eventuale suo ruolo nel gruppo del Pd in Regione la Fulvi taglia corto: “Io di questo non so nulla”. Sulla presidenza del consiglio l’ex assessore è convinta che “un anno fa era stata attribuita al Pd, non vedo il motivo di un cambiamento a meno che non si metta in discussione tutto”. Sul settimo assessore? “Bel dibattito, c’è un ragionamento politico da fare sulle esigenze che devono trovare delle soluzioni. Personalmente non ci vedo nulla di male anche se capisco che ci potrebbero essere delle difficoltà nel farlo capire ai cittadini. Per me comunque è indifferente”. Mentre sui giovani del Pd che spingono dice: “Tutti devono sentirsi valorizzati e si deve lavorare di squadra. Ovvio che il criterio che deve essere tenuto in considerazione è il consenso perché ci indica il livello di fiducia dei cittadini”.
Noi Città, attraverso il presidente Marco Savelli, alza le barricate sul nodo del settimo assessore evidenziando che “siamo contrari ad un allargamento della giunta perché la politica è al servizio della città e non va vista come la mera occupazione di una poltrona a spese della collettività”.
Sul nuovo presidente del consiglio, Savelli si trova sulla stessa lunghezza d’onda di Riccardo Severi, affermando: “Non deve essere una decisione interna al Pd. Dobbiamo parlarne tutti insieme e decidere per la figura migliore, sapendo che i giovani sono una risorsa da tutelare e valorizzare”.
L’idea è che Noi Città e Noi Giovani non vogliano far recitare il ruolo di pigliatutto al Pd che, a sua volta, ritiene l’avvicendamento con Minardi interno al partito. Nella maggioranza della prossima settimana se ne saprà di più anche se il sindaco Seri dovrà gestire bene gli equilibri interni tra le forze di governo.