Consiglio comunale Pesaro, sì all’assestamento
- 28 Novembre 2015
Pesaro (PU) – Approvata la variazione al programma triennale delle opere pubbliche (voto contrario dell’opposizione). «Nell’elenco – dice Enzo Belloni – dentro ciclabili su Campo di Marte e via Cimarosa, ristrutturazione ex tribunale con destinazione uffici comunali, riqualificazione vecchio palas, restyling a stralci dello stadio Benelli». Ma anche «sistemazione della Gaudiano, interventi sulle sale lettura all’Oliveriana, riqualificazione degli impianti di illuminazione. Oltre alla manutenzione straordinaria di strade (sette milioni e 300mila euro), asili nido, scuole primarie e secondarie di primo grado». In totale, fanno circa 16 milioni per «mutate possibilità di finanziamento delle opere pubbliche» attraverso l’avanzo. L’ipotesi a cui si guarda è lo sblocco del patto, attraverso due strade: legge di stabilità e fusione con Mombaroccio. «Ci teniamo pronti, sperando che arrivino le renne a portarci il regalo (legge di stabilità attesa alla Camera il 14 dicembre dopo l’approvazione in Senato, ndr). E’ un progetto decisivo per la Pesaro che verrà», osserva l’assessore all’Operatività.
Dibattito. Nota Alessandro Bettini (Fi): «Si mescolano le pere con le mele: la fusione con Mombaroccio non c’entra. Per i mombaroccesi non c’è nulla: tutta roba per Pesaro. Soldi per il canile e neanche un euro alla cultura? L’assessore al ramo, Daniele Vimini, dovrebbe dimettersi per protesta. A parole si parla di turismo culturale, con i fatti si fa tutt’altro. Due milioni e 300mila euro per uffici dell’urbanistica al vecchio tribunale? Non c’è cosa più sbagliata: lì dentro doveva esserci il Museo della città. E questa volta c’erano anche i soldi». Dario Andreolli (Ncd) parla di «occasione mancata per gli investimenti strategici sulle criticità: foce del Foglia, foce del Genica, dissesto idrogeologico su San Bartolo e Ardizio, subservizi, reti idriche. Si sono fatte scelte diverse». Consigliere Ncd perplesso anche sulla destinazione dell’ex tribunale: «Prima serviva un piano complessivo su tutti i contenitori del centro motivo di degrado: pensiamo all’ex Intendenza di Finanza, al san Domenico, a via Giordano Bruno. E’ un libro dei sogni? Non sono i miei». Per Stefano Falcioni (Pd), «il Piano è il frutto di grande condivisione. In pochi giorni abbiamo messo in cantiere interventi pronti per essere appaltati. Si risolvono criticità, in primis sulle strade. Alla città servirebbero 28 milioni di asfaltature: sono una priorità o no? Ogni consiglio di quartiere è stato coinvolto». Roberta Crescentini (Siamo Pesaro): «Le emergenze sono altre, in primis c’è la crisi. Non c’è stato confronto. si decide nelle stanze rosse. Portare il Museo della città all’ex tribunale è una priorità. E per le scuole c’è l’elemosina». Ilaro Barbanti definisce la delibera «epocale: una quota mai vista per le opere pubbliche. La cultura?Vimini si muove bene. La ristrutturazione del vecchio palas non è un’azione per il settore? Quanto vale riportare il Rof nell’hangar di viale dei Partigiani?». Fabrizio Pazzaglia (M5S): «Manca un progetto sul dissesto idrogeologico. E’ un’emergenza da anni, se ne parla anche nelle linee di mandato del sindaco. E sulle scuole ci saranno solo 15mila euro a plesso». Spiega il dirigente Nardo Goffi: «Insieme al Consorzio di bonifica è partita la pulizia dei fossi minori di competenza comunale. Per la cassa di espansione a Chiusa di Ginestreto ci sono 590mila euro vincolati nel fondo. Entro gennaio arriverà in consiglio il preliminare, con i 2 milioni e mezzo del ministero dell’Ambiente per la realizzazione». Osserva Matteo Ricci: «Se le risorse si sbloccheranno non sarà merito della fortuna. Noi abbiamo contribuito a scrivere la proposta di legge: è stata costruita a Pesaro, per i Comuni virtuosi, quando Renzi parlò al Rossini la scorsa estate. Lo sblocco del patto era un grido di dolore da otto anni, finalmente siamo stati ascoltati. L’iter è ancora in corso, ma intanto ci prepariamo. Così come ci teniamo pronti sul referendum: la novità, visto il possibile contenuto della legge di stabilità, è la nostra richiesta per il raddoppio del contributo statale per le fusioni (attualmente, un milione e mezzo per 10 anni, ndr). C’è già un emendamento, stiamo giocando un ruolo nazionale». Passa anche la variazione di bilancio collegata (voto contrario dell’opposizione) portata in aula dall’assessore Antonello Delle Noci: «Applichiamo al bilancio una quota dell’avanzo destinato agli investimenti per 15 milioni e mezzo. Più altri fondi vincolati nella parte capitale per altri 805mila euro». Di cui 458mila euro derivanti dalla monetizzazione dei parcheggi e 347mila euro provenienti dai fondi del Piano casa, «utilizzabili per la messa in sicurezza delle scuole».
Bilancio. Approvato l’assestamento di 964mila euro (voto contrario della minoranza, ndr). «Copertura con quote di avanzo ed economie sui fondi: dentro ci sono investimenti su sport, politiche educative, cultura e turismo», commenta Delle Noci. Alla richiesta di Dario Andreolli («precisare le voci della cifra versata dal Comune ad Amat sul 2015), il vicesindaco Vimini risponde: «La convezione annuale è di 476mila euro. Copre la stagione teatrale e la gestione degli spazi. Il primo contributo integrativo è stato di 219mila euro: 100mila per Pesaro Doc Fest, 35mila per attività musicali, 26mila per gli spettacoli della Notte Rosa, 58mila euro per attività varie, già preventivate dal Turismo e poi confluite con il passaggio delle deleghe». Prosegue: «Secondo contributo a integrazione di 113mila euro circa: 12mila euro per attività musicali su eventi e occasioni straordinarie, 46mila euro per la stagione su Rocca Costanza, ampliata da un mese e mezzo, 30mila euro per Popsohia, 9mila per l’Angolo della Poesia, 15mila euro per la presa in gestione della Chiesa dell’Annunziata». Aggiunge il vicesindaco: «Sulla base di questi dati, rinegozieremo la nuova convenzione, reimpostandola per i prossimi anni». Andreolli: «Perplesso sul Pesaro Doc Fest: non c’è ritorno d’immagine, non è efficace per Pesaro. Se le cose non funzionano si devono rivedere. Si faccia un’analisi tra costi e benefici, non rinnovando tutto in blocco a prescindere» Bettini: «Se Vimini ha dato più di 800mila euro ad Amat, cosa ci sta a fare in giunta? Faccia solo il vicepresidente di Amat. C’è una riduzione degli interventi per la famiglia. Detassazione sulle nuove attività imprenditoriali? A bilancio per il 2015 ci sono appena 1320 euro. E 56mila euro per il gioco del Monopoli: dare il vecchio palas all’Aspes e poi riprenderselo». Chiude Delle Noci: «Sul passaggio del vecchio palas, in realtà, complessivamente c’è uno ‘sbecco’ positivo di 70mila euro a vantaggio del Comune».