Roma – Rimane ancora incerta la partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest, in programma a Malmö, in Svezia, dal 7 all’11 maggio. Se da una parte gli organizzatori hanno respinto le numerose richieste di escludere il paese dalla competizione canora, ora a far discutere è il testo della canzone. Il regolamento dell’ESC, infatti, vieta di portare brani con riferimenti politici ma ‘October Rain’ di Eden Golan, probabile scelta, farebbe riferimento al massacro di Hamas. Al momento, l’organizzazione ha fatto sapere che sta esaminando il testo. La decisione è affidata all’European Broadcasting Union (EBU) e l’emittente pubblica israeliana Kan, a cui spetta il compito di indicare il brano in gara. Va ricordato inoltre, che le cose andarono ben diversamente per la Russia, che al contrario di Israele, dopo l’invasione dell’Ucraina fu esclusa dalla manifestazione. Inoltre, nel 2019 l’Islanda fu sanzionata a Eurovision per aver esposto una bandiera della Palestina.
Ad intervenire sulla vicenda è stato anche il ministro della Cultura israeliano Miki Zohar, che su X ha espresso la sua posizione: “L’intenzione della European Broadcasting Union di squalificare la canzone israeliana per l’Eurovision è scandalosa. La canzone di Israele, che sarà eseguita da Eden Golan, è una canzone commovente, che esprime i sentimenti della gente e del Paese in questi giorni, e non è politica. Ci auguriamo tutti che l’Eurovision rimanga un evento musicale e culturale e non un’arena politica, dove i Paesi partecipanti possano portare sul palco la loro unicità e il loro nazionalismo attraverso la musica. Invito tutti a continuare ad agire in modo professionale e neutrale e a non lasciare che la politica influisca sull’arte”.