Fano (PU) – Sarà una partita difficile ma Fano se la giocherà fino in fondo e per farlo, al centro dell’attacco, ci sarà un bomber d’eccezione: Vitruvio. La candidatura di Fano a Capitale Italiana della Cultura 2021, infatti, passa attraverso l’architetto che tra l’80 e il 15 avanti Cristo ha lasciato in eredità all’umanità il De Architectura, il trattato al quale si deve la nascita dell’architettura rinascimentale. Un documento enciclopedico redatto oltre 2mila anni fa ma che, se letto attentamente, ha molte analogie con l’agenda 2030 dell’Onu che stabilisce gli obiettivi che gli stati devono perseguire per uno sviluppo sostenibile.
Ma cosa c’entra Vitruvio con la candidatura di Fano a capitale della Cultura? A spiegarlo saranno il sindaco Massimo Seri, l’assessore alla Cultura Caterina Del Bianco e il project manager Ivan Antognozzi durante un evento in programma venerdì 17 gennaio alle 17.30 alla Sala Verdi del Teatro della Fortuna nel quale la città avrà modo di conoscere l’ossatura del dossier di candidatura che dovrà essere presentato entro il 2 marzo. “Fano – spiega Antognozzi – ha un patrimonio archeologico che produce valori e gli obiettivi del De Architectura hanno tante analogie con l’agenda 2030. Quest’aspetto sarà alla base del progetto che si focalizza su tanti altri scenari quali la ‘città abitabile’, la ‘città dell’innovazione aperta’ e la “città del riuso e della riattivazione delle risorse”, che costituiscono altrettante visioni e direttrici di sviluppo. Sugli scenari saranno attivati dei ‘cantieri’ culturali, fra gli altri quello su ‘il Carnevale: dal più vecchio d’Italia al più nuovo d’Italia, quello della ‘Città che Legge’, quello della ‘Città delle Bambine e dei Bambini’”.
Sono 44 le città che si contendono il titolo di Capitale Italiana della Cultura, molte delle quali capoluogo. “Il valore della concorrenza è molto alto – ha detto il sindaco – ma siamo carichi e convinti del progetto che presenteremo. Abbiamo già avuto l’appoggio di Provincia, Regione e dei Comuni del territorio che abbiamo intenzione di coinvolgere. E’ un’occasione d’oro anche dal punto di vista turistico, la cultura è e deve essere sempre più strumento di promozione turistica perché solo con il mare non si va da nessuna parte”.
Nell’incontro di venerdì, chiunque potrà presentare il proprio contributo nel tempo massimo di 5 minuti, dandone preventiva comunicazione (entro giovedì 16) all’indirizzo cultura@comune.fano.pu.it. Ciò permetterà di organizzare al meglio i tempi dell’incontro e di ordinare gli interventi. All’indomani dell’incontro e fino al 31 gennaio, verrà chiesto a coloro che sono intervenuti e ad altri che non lo hanno potuto fare di inoltrare allo stesso indirizzo mail sopraccitato una scheda succinta con la propria idea/progetto.
“Nel dossier – ha concluso Antognozzi – non scriveremo quanto siamo belli e bravi ma faremo capire alla commissione, attraverso uno storytelling ben costruito, qual è la nostra visione di sviluppo della città, una visione che parte appunto dagli aspetti culturali e dai tanti obiettivi che in questi anni sono già stati raggiunti (Centro Studi Vitruviani, Rocca Malatestiana, Pincio, Carnevale, Passaggi Festival, Fano Jazz, Fano dei Cesari, Sistema Bibliotecario, ndr). Questa visione sarà spiegata alla città intera, così che ogni cittadino o associazione saprà bene come poter dare il proprio contributo senza che questo cada nel vuoto”.
La Capitale Italiana della Cultura 2021 sarà nominata il prossimo giugno mentre entro aprile sarà diramata la short list.