Fano (PU) – “Così ci tolgono la possibilità di lavorare”. E’ pressoché unanime il pensiero dei titolari delle attività commerciali di Via Cavour, una trentina circa, di fronte alla paventata ipotesi di chiusura al traffico della via, prima per effettuare dei lavori di riqualificazione poi per renderla pedonale.
“Non ci si può alzare la mattina ed apportare un cambiamento così drastico – tuona Chiara Bragadin, titolare de Il Gelatiere -. Qui si tratta del futuro di 30 e passa famiglie, gente che vive di queste attività e ha fatto degli investimenti e, come nel mio caso, assunto personale. Con cosa paghiamo i dipendenti? Cosa diamo da mangiare ai nostri figli se scompare la clientela?”.
A rispondere a queste domande è chiamata ora l’amministrazione che lunedì incontrerà gli esercenti del Borgo. “Abbiamo chiesto ed ottenuto una riunione – spiega Marco Marchiani della cartoleria Domus – sperando che non sia già tutto deciso e che quindi non sia solo un incontro di ‘facciata’. Imporre su Via Cavour la Ztl non risolverà il problema del traffico perchè comunque potranno transitare residenti e fornitori anche se – ironizza Marchiani – se non ho più chi compra me ne faccio poco anche dei fornitori”.
Come fare dunque per trovare una soluzione che accontenti più o meno tutti? Un’idea la lancia lo stesso Marchiani: “Ok la riqualificazione della via purchè avvenga in tempi rapidi. L’eventuale chiusura al traffico poi – spiega il commerciante – dovrà avvenire in maniera graduale per dar modo a noi negozianti di attuare le opportune strategie lavorative e soprattutto per far abituare la gente al fatto che anche nel nostro Borgo ci sono negozi che meritano il ‘passeggio’. Per far si ciò avvenga occorre creare delle iniziative in zona o, ad esempio, spostare in questa via il mercato del mercoledì e del sabato”.
“Paghiamo le tasse come tutti i cittadini – riprende Chiara Bragadin – per cui credo che le nostre rimostranze debbano essere ascoltate. Portare Via Cavour a Ztl, come già successo per altre vie del centro, significa far morire noi piccoli commercianti. Poi non meravigliamoci se la gente a noi preferisce gli ipermercati e i centri commerciali. Nell’ultimo incontro avuto col sindaco circa due anni fa, ci era stato assicurato che la viabilità della via non sarebbe stata toccata ed anche per questo abbiamo fatto degli investimenti. Ora non si possono cambiare le carte in tavola. Qui c’è in ballo la nostra vita – conclude Bragadin – e non credo che il Comune sia disposto a risarcirci dei mancati introiti o a rimborsarci delle spese per l’acquisto attrezzature per cui occorre rivedere questa decisione”.
Nemmeno un ipotetico parcheggio nell’area dell’ex Agip accontenta i commercianti: “Gran parte della nostra clientela è ‘mordi e fuggi’ – spiega Marchiani. Una sosta auto in quell’area agevolerebbe di sicuro tutta la popolazione, ma non di certo noi lavoratori. I nostri clienti (nella via ci sono anche bar, panetterie, pasta fresca, farmacia, ndr) sono abituati ad arrivare, scendere dall’auto, acquistare al volo e ripartire e non potendolo più fare i nostri negozi rischiano di svuotarsi”.
Una soluzione per evitare lo scontro potrebbe essere quella sempre ipotizzata da Marchiani: “Facciamo come in alcuni comuni della Romagna – conclude -: chiudiamo la via al traffico dopo le 19 e lasciamola al transito libero nelle ore in cui le nostre attività sono aperte”.