Regione Marche – Simona Lupini ha presentato oggi la relazione di minoranza sul Rapporto annuale sulla violenza contro le donne nelle Marche. Oggi, 15 dicembre, seduta speciale del Consiglio Regionale dedicata alla presentazione del Rapporto annuale che la Regione dedica al fenomeno della violenza contro le donne. Dopo gli interventi di numerosi esperti e la presentazione generale del rapporto curata da Elena Leonardi, Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, la Vice Presidente Simona Lupini (Movimento 5 Stelle) ha presentato la relazione di minoranza, evidenziando dati purtroppo pesanti.
“Il fenomeno della violenza contro le donne è ben lontano dall’essere sconfitto, su questo dobbiamo essere consapevoli e autocritici” – ha dichiarato la consigliera – Non conosciamo l’età del 16% delle vittime e del 38% di maltrattanti: decine di casi di violenza non hanno ancora un volto preciso, ma appartengono ad una zona ancora in ombra, che dobbiamo pertanto esplorare meglio.”
E la grande preoccupazione della consigliera, che nella sua lunga esperienza di psicoterapeuta e nel settore dell’assistenza sociale ha seguito da vicino molti casi di violenza, è proprio quella del “sommerso”, dei casi non denunciati “Non conosciamo ancora a sufficienza gli uomini che usano violenza. Abbiamo bisogno di studiare dove e come si scateni la violenza, i contesti in cui avviene: ci servono più dati, per intervenire meglio e tempestivamente, all’interno del nucleo familiare e nell’ottica di prevenire la violenza”.
Preoccupante è anche l’esplosione del fenomeno durante il lockdown: i dati nazionali Istat indicano un aumento del 75% nelle chiamate al numero antiviolenza 1522 durante il periodo 01 marzo-16 aprile 2020, rispetto all’anno precedente, e addirittura un aumento del 119,6% nel periodo marzo-giugno.
Per il contrasto del fenomeno, strategico è investire sulla rete prevista dalla Legge Nazionale prevede a favore della donna vittima di violenza: gli Ambiti Territoriali, con operatori del servizio sociale professionale, i Consultori, con equipè multidisciplinari, i Centri antiviolenza e le associazioni di volontariato, i Pronto Soccorso, le forze dell’ordine, le farmacie, il numero nazionale 1522, e le nuove tecnologie, come le App 1522 e You Pol.
In questi anni, i servizi socio-sanitari sono stati però vittima di numerosi tagli sia alle risorse economiche sia a quelle umane: “L’uscita dalla violenza è un percorso tortuoso, che necessita di molte risorse, non si può addossare tutto ai CAV o alle volontarie. Il ruolo degli Ambiti e dei Consultori è strategico e fondamentale. E sarà fondamentale investire anche nell’educazione, partendo dalle scuole, e nella sanità pubblica. Dobbiamo invertire la rotta e su questo chiedo un impegno preciso alla Giunta”.