Montemaggiore al Metauro (PU) – La fusione resta il tema politico centrale su cui si interrogano i sindaci dell’Unione Valle del Metauro. Se due giorni fa il primo cittadino di Serrungarina Marta Falcioni aveva detto che bisogna andare spediti sulla fusione tra Cartoceto, Serrungarina, Saltara e Montemmagiore, ieri i cittadini di Saltara hanno invece tirato il freno a mano su questa ipotesi. Il sindaco di Montemaggiore al Metauro Alberto Alesi ribadisce il concetto espresso dalla collega di Serrungarina specificando: “Anche io sono convinto che la fusione debba andare avanti tra i Comuni dell’Unione, anche perché è stato un tema da noi sostenuto in campagna elettorale. Uguccioni e la Falcioni volevano addirittura chiudere per questo accordo già a partire dal 2016, noi di Montemaggiore gli abbiamo chiesto un anno di tempo in più perché non siamo pronti. Non è un passaggio semplice, pertanto è necessario trovare una sintesi coinvolgendo tutti i soggetti politici interessati ma soprattutto i cittadini. Non potevamo decidere senza un confronto approfondito”. Alesi crede che non sia opportuno tenere in considerazione per la fusione né Fano né Fossombrone: “Andando a fonderci insieme a un Comune come Fano, perderemmo la nostra identità e ci allontaneremmo dal nostro baricentro. Mentre con Fossombrone non ci sono le condizioni politiche visto che i cittadini vanno al voto la prossima primavera. Io del resto credo che già questi 4 comuni metterebbero insieme 20.000 persone, un numero sufficiente per ottenere i benefici previsti dalla legga. L’importante, semmai, è non andare sotto questa cifra”. Quindi per Alesi la fusione resta una soluzione per superare le criticità che si incontrano quotidianamente: “Qui i problemi sono tanti e diversi: a partire dalla strettezza del patto di stabilità che ci impedisce i movimenti fino ad arrivare alle difficoltà relative alla gestione del personale. Non abbiamo dipendenti e la parte tecnica è in convenzione con altri enti”.