

Fano (PU) – Quando fai della tua passione un lavoro. Quando mettersi al servizio degli altri vale più di ogni altra cosa, talvolta sacrificando tempo alla propria vita e ai propri cari. La storia di Luca Guidi si potrebbe riassumere con queste semplici parole, ma quello che sta per compiere il 32enne infermiere fanese merita più ampio approfondimento.
Luca, da oggi e per le prossime due settimane sarà in mare, tra la Sicilia e la Libia, a bordo di una nave della Marina Militare che, seppur concepita con scopi ben diversi (è una nave da guerra), ora viene utilizzata per l’operazione Mare Nostrum occupandosi quindi delle emergenze migranti del Mediterraneo.
La storia di Luca sembra quasi una favola e a raccontarla è proprio lui, pochi minuti prima di salpare dalla base Nato del Porto di Augusta: “Galeotto fu il libro ‘Non dirmi che hai paura’ – spiega Luca – che racconta la storia vera di un’atleta olimpica somala morta su un barcone durante un attraversamento in mare. Leggendo quelle righe è scattato qualcosa in me e grazie ad una collega ho preso contatti con la Fondazione Rava, associazione che recluta volontari da imbarcare su navi militari impegnate in emergenze umanitarie. La figura di un infermiere di Pronto Soccorso è molto richiesta su questi natanti visto che abbiamo una vasta conoscenza delle diverse patologie che potremmo incontrare ed un alta abilità di adattamento e improvvisazione”.
“L idea che una nave da guerra venga utilizzata ora per scopi così nobili mi affascina molto – racconta Luca -, mi ricorda una frase di don Oreste Benzi che diceva ‘che l uomo non è il suo errore, bisogna guardare oltre le etichette che ti da il mondo’ e questa nave è un esempio. A bordo non si fanno discorsi politici, ma si cerca solo di aiutare il prossimo, di prestare soccorso a vittime di mercanti di vite umane che li costringono a salire su trappole mortali con il rischio di una fine orribile”.
Assieme a Luca, sulla fregata “Grecale”, ci sono volontari di tutta Italia, gente che, come il nostro concittadino, ha deciso di spendere così le proprie ferie, prestando la propria opera del tutto gratuitamente: “Per tanti disperati rappresentiamo la speranza – continua Guidi – e per me è un onore essere qua”.
Dal punto di vista sanitario, le situazioni che Luca e i suoi colleghi possono trovarsi sono delle più svariate: da donne in gravidanza a feriti d’arma da fuoco e, nella peggiore dei casi, cadaveri: “Qui a bordo – conclude Luca – siamo circa 200 persone: io come infermiere, un ostetrica sempre della Fondazione Rava e un medico della Marina rappresentiamo il personale sanitario. A bordo apprezzano tantissimo il nostro contributo e ci danno molta autorità sulle scelte logistiche di carattere sanitario compresa la possibilità di usare o meno l’elicottero sulla nave per eventuali trasferimenti urgenti”.
Buon viaggio e buon lavoro a Luca da parte della redazione di Fanoinforma e complimenti a chi come lui, Fondazione Rava e Marina Militare in primis in questo settore, dedicano la loro vita all’aiuto di persone in difficoltà.