Fano (PU) – “Lo scontro sulla sanità tra Biancani e la Bravi è l’emblema della guerra tra le correnti interne al PD che sta avvenendo a danno dei cittadini della nostra provincia. La diatriba sul Materno-Infantile non è che la scusa per prendere le distanza sulle scelte sanitarie avvenute in questi anni che hanno impoverito la sanità pubblica e spalancato le porte alla sanità privata. Mentre il PD litiga i cittadini marchigiani pagano le conseguenze di scelte nefaste e dell’assenza di una strategia chiara e condivisa”.
Riccardo Augusto Marchetti, segretario della Lega Marche assieme ai consiglieri regionali Sandro Zaffiri, Marzia Malaigia, Luigi Zura Puntaroni e Mirco Carloni intervengono sulla polemica tra l’assessore regionale Bravi ed il consigliere regionale pesarese del PD Andrea Biancani sul ripristino del dipartimento materno infantile presso il presidio San Salvatore Centro di Pesaro dell’AO Marche Nord.
“Questo imbarazzante teatrino di fine legislatura – sottolineano Marchetti ed i consiglieri regionali – vuole solamente provare a nascondere i danni prodotti dalla giunta regionale di sinistra che in 5 anni ha distrutto la sanità regionale chiudendo 13 ospedali, tagliando i servizi nel territorio, facendo aumentare le liste d’attesa e la mobilità passiva e favorendo solo la sanità privata. Tutto ciò è avvenuto anche con il consenso del consigliere Biancani, pretoriano del sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che a 60 giorni dal voto prova, in modo maldestro e strumentale, a costruirsi una nuova veste, alternativa a quella indossata fino ad oggi come rivela l’assessore Bravi che dichiara apertamente che il consigliere pesarese in 5 anni non è mai intervenuto sul tema”.
“La sanità regionale non può essere il terreno di scontro della correnti interne al PD Pesarese che ormai è solo concentrato nello scontro Ricci-Ceriscioli incarnato dai candidati Biancani e Ridolfi. Sia i cittadini del nostro entroterra, ormai spogliato di qualsiasi servizio sanitario, sia quelli della costa che hanno gradualmente visto ridursi le prestazioni, dopo anni di prese in giro e di promesse non mantenute non meritano di assistere anche in questi ultimi giorni di legislatura ad un dibattito tutto mediatico sterile ed inutile fatto sulla pelle dei cittadini. Tra 50 giorni i cittadini marchigiani metteranno finalmente fine a questo triste e dannoso spettacolo”.