Fano (PU) – Pasticciare con l’area del parco urbano al campo d’aviazione è diventata la costante delle Amministrazioni fanesi. Cambiano i sindaci e le maggioranze, ma il risultato è sempre lo stesso: si fa confusione”. Ad intervenire è Mrs Fano e Circolo Polverari.
“In modo più o meno grave (dalla strada ammazza-parco alle alienazioni della defunta Stu fino all’ultima trovata dell’assessore Cecchetelli) si continua con ineffabile leggerezza a mettere insieme capra e cavoli, abbinando adesso le attività venatorie con l’ultima area ambientale di pregio esistente in città”.
“Si inventano inesistenti risparmi di sfalciatura per motivare l’atto formale e ci si giustifica dicendo che, in fin dei conti, è questione di ‘pochi mesi’. Da circa otto anni l’addestramento dei cani da caccia è consentito in comodato su un’area di 11 ettari a Torrette: davvero ne servivano altri 21 al campo d’aviazione per la lobby venatoria? Da circa otto anni la zona di addestramento a Torrette si rinnova da febbraio ad agosto, quando la caccia è chiusa. Non vorremmo che la storia dei cani da caccia al campo d’aviazione fosse un cavallo di Troia per infilare nel progetto del parco cose (e interessi) che nulla hanno a che fare appunto con un parco urbano, precostituendo uno stato di fatto”.
“Suona paradossale, a questo punto, il ricordo di una frase con cui un esponente di questa maggioranza apostrofò a suo tempo chi auspicava uno sviluppo del campo d’aviazione compatibile col parco e con la pista in erba (si parlava di aerei ultraleggeri): ‘Nel futuro parco si dovrà sentire solo il canto degli uccellini’. E in tal senso, come ognuno può capire, nulla è più adatto della… caccia”.