Fano (PU) – “Come possiamo pensare di fare scelte educative adeguate per i nostri figli, quando non abbiamo neanche la possibilità di scegliere la scuola per esigenze logistiche?”. Lo sfogo, duro, è di una mamma fanese che da qualche anno si trova a fare i conti con le problematiche burocratiche legate all’iscrizione scolastica dei propri figli e che oggi ha deciso di scrivere una lettera all’assessore Mascarin spiegando la sua situazione, situazione che sicuramente è comune a molte altre famiglie.
“Ho due figli – scrive la signora – uno di 3 anni e l’altro di 5 mesi. Nel 2013 iscrivo mio figlio al nido, ma dopo un po’ sono costretta a rinunciare perché ci viene proposto dal Comune un posto solo per la mattina. Lavorando sia io che mio marito a tempo pieno e fuori Fano, ci siamo trovati costretti a optare per un nido privato con costi che si aggirano sui 5.000 € annui. L’anno dopo la stessa storia – incalza la mamma -. Nuova iscrizione ad un asilo privato, poiché la frequenza di una struttura privata impedisce di poter usufruire del trasferimento che mi avrebbe dato la precedenza sui nuovi iscritti. Mio figlio è nato a febbraio e la legge permette ai bambini nati entro aprile di poter essere iscritti come anticipatari. Decidiamo quindi di effettuare l’iscrizione alla scuola dell’infanzia che ci avrebbe permesso di risparmiare fino a 3.000 € euro annui, ma anche qui l’amara sorpresa: nelle strutture comunali mancano posti e quindi i servizi educativi di Fano non accettano gli anticipatari e noi siamo costretti ad iscrivere nostro figlio ad una scuola materna paritaria”.
“Ecco che arriviamo al periodo di iscrizione per l’anno 2016/2017 – continua – anno in cui, con l’arrivo del secondo figlio, di strutture c’è ne servono due. Eseguiamo una nuova iscrizione ai servizi educativi perché anche per la materna non vige il principio del trasferimento se si frequenta una scuola paritaria. Decidiamo però di non iscriverlo nella scuola di competenza perché lontano dal nido in cui sarebbe stato iscritto il fratello, ma nell’asilo ad esso adiacente. Il fratello infatti, è stato iscritto nel frattempo ad un nido privato poiché in Italia la maternità dura solo 5 mesi e i nidi comunali di Fano permettono l’inserimento solo a partire da settembre. E’ qui ecco l’ennesima beffa: la scuola in cui voglio iscrivere mio figlio non dà punteggio perché l’asilo adiacente è privato, quindi rimaniamo di nuovo fuori in quanto tra le nostre scelte non c’è appunto l’asilo di competenza”.
“In questo modo – si sfoga la mamma – da settembre mio marito il mattino con la sua macchina porterà prima un figlio al nido, poi attraverserà tutta la città di Fano in pieno orario di punta per condurre l’altro figlio all’asilo posto dall’altra parte della città. Nella domanda per la materna viene permesso di effettuare ben 3 scelte e ovviamente le persone scelgono ciò che ritengono più idoneo alle loro esigenze, ma a quanto pare si scopre che gli unici posti disponibili sono solo nell’asilo di competenza o all’asilo Galizzi in quanto quello con più classi in grado di accogliere tutti i bimbi che rimangono fuori”.
“Per cosa inviate alle famiglie lettere e brochure informative – scrive all’assessore Mascarin – quando poi alla fine imponete voi la scelta finale? Il bambino alla scuola paritaria mi costa circa 2.000 € l’anno a cui vanno aggiunti i circa 5.000 € annui per i costi del nido privato. Se potessi accedere ad una struttura pubblica per entrambi i figli, invece, spenderei meno di 4.000 €, un bel danno economico quindi, causato dall’inefficienza nei sistemi di selezione: la scelta tra scuola pubblica, privata e paritaria – conclude la mamma – deve essere dettata da scelte educative non da imposizioni”.