Fano (PU) – “Se il Comune vuole entrare nel programma della Notte Rosa deve metterci soldi, idee e progettualità. E noi collaboreremo”. Così i commercianti della città hanno risposto alla possibilità annunciata ieri dal sindaco Massimo Seri di entrare nel programma della Notte Rosa, l’evento romagnolo che, per festeggiare il suo decennale, ha deciso di coinvolgere anche Pesaro e Fano.
Diversi gli scettici che pensano che “sarà difficile eguagliare la proposta di città come Rimini e Riccione” come sottolinea Virginia Ciano, de “Al Vicolo”: “In Romagna per l’occasione tutti i locali, i musei, le mostre sono aperti e propongono attività particolari con servizi efficienti (bagni pubblici e navette a ogni ora). Se sarà presentato un progetto valido faremo la nostra parte. Altrimenti non daremo il nostro contributo a una serata, come già capitato, che manca di contenuti. Il punto sta nel capire se siamo pronti. In caso negativo meglio dedicare sforzi e soldi a eventi come la Notte dei Saldi capace comunque di attirare in città migliaia di persone”.
E proprio su questo evento interviene Filippo Bacchiocchi, titolare del Caffè Aurora e presidente del comitato Apriamo il Centro: “Purtroppo la data della Notte dei Saldi, già inserita nel calendario degli eventi del Comune, coincide con quella della Notte Rosa, una grande opportunità solo se si sarà in grado di farne un progetto di alto livello. Il Comune, che sul tema non ci ha ancora interpellati, dovrà metterci finanziamenti e promozione e tentare di fare in modo che i fanesi non partano per la Romagna. In caso contrario continueremo a autofinanziarci per portare avanti le nostre iniziative locali”.
“Se non si organizzerà un appuntamento di valore rischieremo di essere il fanalino di coda della Notte Rosa – dice Roberto Bachiocchi, della Bomboniera -. Dobbiamo distinguerci scegliendo un tema e un target diverso da quello delle città più a nord e smetterla di dire che, siccome non ci sono i soldi, non si può fare nulla. Altre realtà come Pesaro e Senigallia riescono comunque ad avere un’estate viva”.
“Aggiungersi ad un evento ‘rodato’ come la Notte Rosa – dice Richard Mengucci, dello Chalet del Mar – è un rischio e un’opportunità. O si propone un programma ricco e di appeal in tempi brevi, oppure i visitatori salteranno a piè pari Fano per raggiungere la Romagna. Le attività credo saranno pronte a dare il proprio contributo a patto che il Comune, come avviene a nord, metta la sua parte di contributi e responsabilità organizzative”. “Se studiata nel dettaglio, con il coinvolgimento dell’assessorato, la Notte Rosa rappresenta una grande occasione – aggiunge Giovanni Savelli, dell’Osteria Al26 -. Ma entro aprile al massimo il Comune dovrà stabilire un programma che preveda ‘tappe’ culturali, artistiche e musicali nella città. Basta a feste fatte così, tanto per fare, come avviene da anni a Fano”.
Entusiasta Francesco Dionisi, titolare del Bon Bon: “Seguire l’onda del successo della Notte Rosa non può che avvantaggiarci. La Notte Bianca fanese non ha nulla a che vedere con la ‘cugina’ romagnola. Dobbiamo provarci, d’altronde Fano è sempre stata collegata con la movida delle vicine città adriatiche. Le potenzialità le abbiamo, dobbiamo sfruttarle altrimenti quest’anno l’estate non avrà eventi”.
E c’è anche chi propone di caratterizzare la Notte Rosa fanese con il Carnevale: “Sarebbe bello – dicono Paola Michetti e Francesco Caraffa del ristorante Vecchia Fano – che i turisti scegliessero di venire in città per assistere alle sfilate ‘estive’ fatte sempre in viale Gramsci con tribune, lotterie e carri di cartapesta. Non abbiamo problemi a dare il nostro contributo di 100-150 euro ma a patto di vedere, sulla carta, un progetto di qualità”.
Paola Michetti, Francesco Caraffa, ristorante La Vecchia Fano