Fano (PU) – Se c’è uno sport che più di ogni altro non si pone limiti e non li pone ai sui praticanti è sicuramente il rugby. Il terzo tempo, ovvero il momento conviviale tra le due squadre al termine della gara, è forse l’esempio più concreto di come questa disciplina non sia solo ricerca del risultato ma anche perseguimento di altri valori.
Ecco perché allora nessuno sport meglio del rugby può rappresentare al meglio il concetto di integrazione che sta in “Oltre la Meta”, l’evento che sabato 11 e domenica 12 maggio convoglierà al campo del Fano Rugby (Via Tomassoni) due realtà dello stivale che da anni permettono a ragazzi con disabilità di praticare sport senza alcun tipo di limitazione o barriera. Una squadra, i Romanes di Roma, giocano a rugby in carrozzina (Wheelchair Rugby) mentre gli Atipici di Bari il rugby integrato, vale a dire che nella stessa squadra ci sono ragazzi con disabilità intellettiva e i “facilitatori”, ovvero compagni di squadra normodotati.
Il progetto che sta alla base della due giorni fanese è il Mixed Ability, uno strumento che favorisce l’inclusione sociale attraverso la compresenza e l’integrazione di giocatori con differenti abilità, volontari, allenatori e insegnanti su cui gli attori di questo progetto/evento si sono perfezionati negli ultimi mesi.
“Fano ancora una volta si dimostra una città pronta a nuove esperienze e ad aprirsi sempre di più verso l’integrazione – hanno detto le assessore Marina Bargnesi e Caterina Del Bianco -. E’ importante dare a persone con fragilità la possibilità di vivere momenti di svago”.
Ovviamente in campo insieme alle due squadre ospiti scenderanno anche i giocatori del Fano Rugby, società che insieme all’Urbino Rugby e alle onlus Libera.mente e Omphalos organizza l’evento: “Già da tempo – ha spiegato il presidente della società fanese, Giorgio Brunacci – stiamo pensando ad una squadra ‘mista’ o composta da soli soggetti con disabilità. Quest’evento, reso possibile grazie ai contatti del nostro atleta Mathias Canapini, vuol essere un punto di partenza per dimostrare a tutti che lo sport può e deve unire. La particolarità del rugby integrato che lo differenzia da altre discipline, è che per disabilità o fragilità non si intende solo una problematica congenita ma anche difficoltà psichiche o fisiche derivanti da depressioni o traumi”.
L’invito è pertanto rivolto alla cittadinanza ed esteso soprattutto a quelle famiglie che intendono far approcciare i propri figli (down, con spettro autistico, ecc.) allo sport ed in modo particolare al rugby, una disciplina dove in campo “se ne danno di santa ragione” ma che è in grado di insegnare i veri valori dello sport. Ancora da definire il programma ufficiale, quel che è certo è che sabato si giocherà con I Romanes e domenica con gli Atipici. Sabato sera, neanche a dirlo, terzo tempo nei locali della società.