Fano (PU) – “In questi giorni sul PRG è calato il silenzio: non solo perché arrivano feste e passerelle, ma anche per evitare che emergano i mal di pancia dentro la maggioranza. Torno sul Piano regolatore generale che dovrà tornare in Consiglio per l’approvazione definitiva perché ricordo che, in Consiglio comunale e in campagna elettorale, il centrodestra ha usato il PRG Seri-Fanesi come bersaglio politico. Invece, stando alle varie dichiarazioni di alcune settimane fa, c’è chi lo ha ribattezzato ‘PRG Serfilippi-Manocchi’, chi si è detto ‘possibilista per senso di responsabilità’ e chi sarebbe disposto a votarlo “non tanto per i contenuti”. Insomma, quel piano tanto osteggiato diventa la scialuppa cui aggrapparsi per salvare operazioni discutibili e tenere insieme una maggioranza piena di malumori”. Sull’argomento il consigliere di minoranza del Partito Democratico Dimitri Tinti.
“Nell’aprile 2024 il centrodestra – afferma Tinti – votò contro l’adozione definitiva del PRG della giunta Seri, accusandolo di essere ‘sbagliato nel metodo e nel merito’, queste le parole del Consigliere Serfilippi. Adesso dopo qualche ritocco mirato su poche questioni, quel piano tanto avversato diventa improvvisamente indispensabile. Il primo nodo è la variante di Gimarra: la strada interquartieri verso nord, prevista dal 1967 per collegare i quartieri e migliorare la viabilità verso nord, è stata cancellata su richiesta del Comune, con il via libera della Provincia. La Giunta Serfilippi l’ha celebrata come una conquista, arrivando a definire quella previsione come ’ostacolo principale’ del PRG. In realtà era l’unica vera infrastruttura per collegare la città al quartiere più a nord”.
“Così tanti residenti – prosegue Tinti – continueranno a muoversi solo sulla statale Adriatica e sul ponte dell’Arzilla, con disagi che si scaricano anche su chi arriva dall’entroterra e ogni giorno rimane imbottigliato nel traffico. Tutto questo mentre si parla di ricucire i quartieri e di diventare co-capoluogo con Pesaro: in teoria si costruiscono ponti, ma in pratica li si taglia prima ancora di progettarli, senza indicare un’alternativa, come se il problema non esistesse. L’altro punto è la permuta tra ex Zuccherificio e Chiaruccia per il polo logistico: alla fine del 2023, in sede di prima adozione del PRG, con l’emendamento Seri si era tolto il divieto di industrie insalubri di 2ª classe nell’area privata dell’ex zuccherificio; una scelta del centrosinistra che ho già riconosciuto come avventata e sbagliata anche per l’impatto sulla viabilità. All’epoca il centrodestra si oppose duramente; oggi quella stessa previsione diventa il presupposto della permuta che la Giunta presenta come ‘operazione strategica’, mentre comitati e opposizioni ne contestano giustamente impatti e convenienza”.
“Per questo – conclude il consigliere del PD Fano – è difficile continuare a definire questo PRG come “nostro” e approvarlo. È il risultato di forzature di fine mandato del centrosinistra sommate alle scelte regressive della destra al governo. Ormai dovremmo chiamarlo ‘PRG Seri–Serfilippi’: del primo tiene in vita l’emendamento sull’ex Zuccherificio, del secondo porta la firma sullo stralcio della variante di Gimarra. Fano merita di più: avviare al più presto il percorso partecipato del PUG (Piano Urbanistico Generale), più flessibile e orientato alla sostenibilità, alla rigenerazione urbana e alla riduzione del consumo di suolo. Serve un piano che leghi davvero i quartieri e metta al centro l’interesse generale, non che cancelli le strade e blindi gli interessi di pochi”.