Fano (PU) – “Chi pensa che la presidenza del consiglio sia un affare interno al Pd si sbaglia di grosso”. L’avvertimento lo lancia Riccardo Severi, capogruppo di Noi Città in consiglio comunale, che frena le fughe in avanti dei democratici che vorrebbero mantenere l’autonomia nel ruolo dopo l’addio di Renato Claudio Minardi. Severi mette un veto sul fatto che sia uno del Pd a subentrare al neo eletto consigliere regionale. “Non ritengo che ci debba essere ereditarietà tra Minardi e il futuro presidente del consiglio – dice Severi -. Non è una scelta di competenza del Pd, dobbiamo rimettere tutto in discussione attraverso un’analisi costruttiva. Pensiero personale? Penso che debba essere scelto un esponente dei movimenti civici della maggioranza, quindi pescare all’interno di Noi Città o Noi Giovani. E’ comunque importante individuare una figura che sia espressione del rinnovamento”.
Mattia Be Benedittis? “Può essere il profilo giusto. Studiando giurisprudenza ad Urbino, conosce i regolamenti e potrebbe svolgere al meglio il ruolo di garante”. Severi chiude la discussione anche sul settimo assessore: “Non lo vedo necessario. Ribadisco che l’allargamento della giunta non è opportuno. La scelta più giusta potrebbe essere la ridistribuzione delle deleghe attraverso una razionalizzazione. Fare l’assessore non richiede un impegno da impiegato: non deve entrare alle 8 ed uscire alle 17”. Il capogruppo di Noi Città crede che, dopo un anno di governo, sia necessaria “una verifica interna per dare un impulso all’azione di governo”.
La contrarietà di Severi non può essere certamente considerata in maniera superficiale da parte del sindaco. Rappresenta un ostacolo ostico da superare visto che rimette in discussione l’accordo secondo cui l’erede di Minardi sarebbe stato individuato dentro al mazzo del Pd. Queste posizioni farebbero vacillare anche il patto della spartizione delle poltrone: se la presidenza del consiglio non andasse al Pd, quest’ultimo si opporrebbe all’affidamento della carica di presidente della nuova municipalizzata a Paolo Reginelli, uomo del sindaco. Per capire gli sviluppi si dovrà attendere la composizione della giunta regionale poiché nel caso in cui entrasse Boris Rapa il Pd fanese comincerebbe a fare pressione al sindaco Seri per rivendicare il proprio peso politico con la richiesta imminente di un rimpasto. I primi a vacillare sarebbero Marco Paolini, Caterina Del Bianco e Carla Cecchetelli.