Ancona – Ancora una volta siamo costretti a rispondere all’ennesimo attacco alla nostra categoria! Ancora una volta un articolo banale e qualunquista dove si ribadiscono concetti facilmente confutabili non solo con le parole ma anche con i fatti! Dopo un anno in cui è stato stravolto il nostro modo di lavorare, orari compresi; dopo che abbiamo dovuto imparare a combattere in prima linea, con pochissime armi, un nemico invisibile e pericoloso; dopo che abbiamo dovuto imparare a gestire la paura e le angosce nostre e dei nostri pazienti; dopo che abbiamo dovuto sostenere carichi burocratici sempre più assurdi e pesanti; dopo che abbiamo dovuto sopperire alle carenze diagnostiche e specialistiche create dalla pandemia, per curare i nostri pz cronici o con patologie importanti; diciamo davvero BASTA a chi ,forse in malafede e sicuramente senza cognizione di causa, tenta di svilire il nostro operato snocciolando numeri che non hanno più alcun senso in questo contesto e chiediamo fermamente RISPETTO!!
Dall’inizio della pandemia TRECENTO nostri colleghi hanno perso la vita e molti altri hanno pagato il tributo al virus, per affrontare sfide con grande professionalità e assunzione di responsabilità, a costo di sacrifici, anche estremi, interpretando la professione e il proprio ruolo con spirito di servizio!! Articoli come questo non fanno del male solo alla nostra categoria, ma a tutti, perché la gente in questo momento così difficile ha più che mai bisogno di punti di riferimento e noi, lavorando sul territorio siamo i primi: demolire il nostro ruolo significa di conseguenza togliere certezze e creare ancora più ansie.
Dall’ inizio della pandemia anche come sindacato SNAMI, abbiamo sempre rivendicato l’importanza della medicina territoriale chiedendo di essere informati e coinvolti in tutte le decisioni riguardanti questa emergenza, ma non sempre siamo stati ascoltati. Pensiamo che, anche in questo momento, creare una rete di collaborazione tra le varie figure mediche che fanno parte del SSN (ospedalieri, distretto, medici del territorio) serva a stimolare e a incentivare la campagna vaccinale che ha la priorità in questo momento.