Nell’ottobre del 2009 una giovane donna si è rivolta alla Stazione Carabinieri di Mondolfo. Per denunciare una violenza sessuale:
La giovane ha raccontato ai militari che il suo ex fidanzato dopo averla incrociata per strada e avergli offerto un passaggio in macchina con la scusa di dover partire per l’Australia e quindi darle un ultimo saluto, l’ha stuprata ripetutamente. Dopo la violenza l’ha poi accompagnata sul luogo di lavoro come se niente fosse ed è partito.
Terminato il racconto il comandante della stazione ha iniziato una rapida indagine riscontrando puntualmente quanto denunciato dalla donna. Purtroppo dell’uomo nessuna traccia in quanto era effettivamente fuggito dall’altra parte del mondo.
La giustizia nel frattempo ha fatto il suo corso. Il GIP di Pesaro ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Il Giudice in primo grado ha inflitto all’uomo una condanna a 5 anni e tre mesi di carcere confermata dal Giudice in appello. Ad oggi pende un ricorso in cassazione.
Nell’agosto 2011, a seguito della morte del padre del latitante, i militari predispongono un servizio confidando in un ritorno del figlio per un estremo saluto. Niente di fatto poiché il 31enne, aspettandosi un agguato dei militari non si è presentato al funerale.
Passano gli anni ma non si interrompe la ricerca. Finalmente i carabinieri grazie ad una soffiata vengono a sapere che il latitante potrebbe essere rientrato in patria. Effettuati prolungati servizi di osservazione sulla casa paterna dove vive la mamma ed il fratello. Ad un certo punto si accorgono che effettivamente A. B., è rientrato in casa e dopo aver chiesto il supporto delle stazioni ldi Marotta, di San Costanzo e di Mondavio, hanno cinturato l’abitazione e fatto irruzione. Nonostante il tentativo della madre di avvisare il figlio, i militari lo bloccano e lo ammanettano.
Dopo 7 anni di latitanza l’uomo è stato arrestato in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale e sequestro di persona e condotto in carcere. I carabinieri hanno informato la vittima che, particolarmente turbata, ha accolto la notizia con soddisfazione anche se, probabilmente, avrebbe volentieri cancellato definitivamente una pagina così dolorosa della sua vita.