Fano (PU) – Ecco un altro “personaggio” fanese di cui si era persa la memoria. Ce la restituisce con il suo bel libro “L’uomo del sidecar” l’amico Dante Piermattei. L’uomo dei sidecar è Riccardo Orciani che molti riconosceranno in vecchie foto dei brecjarol dla Sasonia e che, prima che tornasse a Fano dagli Usa, era un emigrante anarchico, che rischiò di fare la stessa fine, sulla sedia elettrica, di due suoi compagni più “famosi”, Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.
Quella di Riccardo Orciani è una microstoria nell’ambito della più grande storia di Sacco e Vanzetti, e Dante Piermattei ce le ricostruisce minuziosamente anche con l’ausilio di foto inedite.
Classe 1893 Riccardo Orciani emigra appena sedicenne negli Usa (sulla nave che lo trasporta sino a NY conosce la futura moglie Ida Fulgoni) e raggiunta una zia a Boston va a lavorare in una fonderia.
Riccardo è anarchico e come tale conosce sia Nicola Sacco e Mario Buda. Per aver accompagnato quest’ultimo in un garage per ritirare un’auto assieme a Sacco e Vanzetti (arrestati sul posto) Orciani sarà arrestato il giorno dopo. Gli anarchici sono sospettati di appartenere ad una banda autrice di una tentata rapina a Brigdewater il 24.12.1919 e di una sanguinosa rapina (due morti) a Braintree il 15 .4.1920.
In un clima fortemente anti anarchico-socialista-comunista, con diversi attentati anarchici ed arresti (il 22.2.1920 un episodio che ricorda quello di Pinelli: il tipografo anarchico Andrea Salsedo “cade” dal 14° piano della sede del FBI a N.Y.) al processo Orciani se la cava perché i suoi datori di lavoro, americani, testimoniano che nei giorni delle rapine era in fonderia. Sacco e Vanzetti vengono invece condannati a morte perché i loro testimoni italo-americani non sono creduti; e perché il clima anti si é fatto ancor più caldo causa il 16.9.1920 una bomba anarchica a Wall Street che provoca 38 morti e più di cento feriti.
Nonostante le prove a discarico (anche l’inchiesta di un giornalista statunitense che venne pure a Fano) e la scoperta di numerose prove a favore, Sacco e Vanzetti non sono stati mai ufficialmente riabilitati.
Riccardo Orciani tornò in Italia nel 1922, ebbe tre figli e molti nipoti e per campare fece il carrettiere con un cavallo che, per la macchia bianca sul muso, chiamava “Mascherin”. Morirà per infarto nell’ottobre 1962.
In coda al suo libro Dante Piermattei fa anche una piccola storia dell’anarchia, dei suoi uomini e della sua stampa a Fano.
Carlo Moscelli