Fano (PU) – L’incontro pubblico sulla sanità, promosso dal sindaco uscente Massimo Seri, alla presenza dei professionisti del Santa Croce, che lo hanno supportato, ha dato il via ad una serie di polemiche e punti di vista differenti. Due su tutti quelli di Giancarlo D’Anna, candidato al consiglio comunale per Lucia Tarsi e Marte Ruggeri, candidata sindaco per il Movimento 5 Stelle. “Se c’è bisogno di chiedere ‘aiuto ai primari’ per difendere la sanità fanese vuol dire che ci si è resi conto che le cose a Fano non funzionano – ha dichiarato il candidato del centrodestra -. Se da una parte esistono circolari che vietano ai dipendenti ospedalieri di esprimersi sulle scelte dell’Azienda Ospedaliera, dall’altra c’è chi partecipa attivamente alla campagna elettorale del sindaco uscente avvalorando le sue tesi. Non una parola nel corso degli anni sulla lunga vicenda della camera mortuaria, non una parola sui lavori infiniti e rifatti al Santa Croce, non una parola sul labirintico pronto soccorso, non una parola sulle camere operatorie previste e rimaste ferme per anni, avvantaggiando così per numeri e prestazioni il San Salvatore di Pesaro, non una parola su quello che era l’ospedaletto dei bambini. Non una parola sull’andirivieni di ambulanze tra Fano e Pesaro non una parola sul fatto che a Pesaro siano ricoverati più fanesi che pesaresi. Non una parola sul pubblico che finanzia il concorrente privato come accadrà se non si bloccherà quel progetto di clinica privata. Altro che voci allarmanti queste sono realtà. Il ‘rispetto’ non si conquista mobilitando quanti sono rimasti silenti negli anni nello scempio della Sanità fanese e regionale, ma tutelando la Sanità pubblica e il territorio”. A dare manforte al collega-avversario, anche Marta Ruggeri che, tramite la sua pagina Facebook scrive: “La gestione aziendalistica di Marche Nord ha autorizzato una narrazione disumanizzata della situazione della sanità nella nostra città avvenuta ieri l’incontro. L’attuale sindaco ha impostato un racconto basato tutto sui numeri, naturalmente quelli che gli facevano comodo e sulla strumentalizzazione delle posizioni politiche altrui, senza farsi carico della storia delle persone, spesso suoi concittadini i cui diritti dovrebbe invece difendere. Al di là delle statistiche, nel nostro ospedale capita che una donna che ha appena subito un aborto sia ricoverata di fianco a chi sta godendo della gioia della recente maternità, che gli operatori sanitari vadano al lavoro senza aver goduto dei turni di riposo e delle ferie che spettano loro di diritto, che un anziano che per i limiti di età non può guidare per più di 10 km debba invece recarsi per un esame banale in un altro presidio con tutte le difficoltà del caso. Queste sono solo alcune storie e un buon politico, un sindaco in primis, dovrebbe conoscerle, raccontarle e pretendere che siano trovate soluzioni”.