Fano (PU) – Questa mattina l’Amministrazione comunale ha compiuto un passaggio cruciale per il futuro urbanistico della città licenziando in Giunta la delibera sul nuovo Piano regolatore. Si chiude così un lungo lavoro che mette fine a una fase di incertezza e restituisce a professionisti e cittadini un quadro più stabile di regole e prospettive.
«Su questo Piano regolatore abbiamo fatto tutto quello che oggi è possibile fare» afferma il vicesindaco Manocchi. «Abbiamo raccolto un’eredità complicata, scegliendo di non bloccarla ma di migliorarla per trasformarla in uno strumento utile allo sviluppo della città».
Tra le scelte più significative c’è lo stralcio definitivo della Variante di Gimarra. «Con questa decisione» sottolinea il vicesindaco «archiviamo una delle pagine più sbagliate dal punto di vista urbanistico: quella strada avrebbe compromesso lo sviluppo equilibrato di Fano in quell’area. La sua cancellazione è una scelta netta a favore di una crescita più coerente con il territorio».
L’Amministrazione ha fissato anche alcuni indirizzi per il prossimo futuro: «Abbiamo impostato una variante sulle strutture ricettive» prosegue Manocchi «per rispondere alla carenza di posti letto e dare un impulso concreto al turismo. In parallelo, vogliamo sviluppare un piano particolareggiato per il centro storico, così da intervenire con strumenti mirati sulla sua riqualificazione».
Sul dibattito pubblico, il vicesindaco respinge la lettura riduttiva del Piano: «È sbagliato e strumentale ridurre tutto al tema ex Zuccherificio e Polo logistico. Sull’ex Zuccherificio abbiamo proposto una valorizzazione che prevede anche l’ipotesi di permuta su un’area comunale, ma il Comune non decide a piacimento sulle proprietà private: fissa le regole, nel rispetto dei diritti di tutti».
«Sul Polo logistico voglio elevare il livello del dibattito: basta con le strumentalizzazioni del Comitato» dichiara Manocchi. «Non c’è nessun problema di salute e nessun problema ambientale: lo dicono norme, verifiche e pareri tecnici. Noi abbiamo l’onere di amministrare la città in nome dell’interesse pubblico non di pochi o di alcuni”.
Da parte dell’Amministrazione, la linea è netta: «Fano ha bisogno di crescere, di creare lavoro, di attirare imprese. Vogliamo accogliere chi vuole investire. Il nostro compito è verificare con attenzione ogni progetto, pretendere tutte le garanzie del caso, ma non bloccare per principio ciò che può portare occupazione e futuro ai nostri giovani. Dire sempre e solo “no” non è una politica, è una resa».
Per il vicesindaco è il momento di cambiare: «Per troppi anni nella nostra città, con un atteggiamento da falso ambientalismo, si è frenato lo sviluppo. Con questo Piano regolatore, e poi con il Pug, vogliamo voltare pagina: Fano deve tornare a essere una città che accoglie chi vuole investire e far crescere il territorio».