Fano (PU) – Nelle ultime settimane il commissariato di Fano, diretto dal vice questore Stefano Seretti, si è occupato di 5 casi di violenza di genere. Per quanto sia comunque grave, non stiamo parlando di uno schiaffo o di un insulto, ingiustificabili in egual mondo, ma di maltrattamenti, lesioni, violenze sessuali che hanno portato le vittime all’esasperazione fino a convincerle a rivolgersi alle forze dell’ordine. Il modus operandi è sempre lo stesso, un bicchiere di troppo, il lavoro perso, un periodo nervoso ed ecco che gli incensurati cittadini in questione si trasformano in vere e proprie bestie, tanto da sfogare la propria frustrazione sulle proprie compagne, a volte anche in presenza di figli piccoli. Le indagini dei poliziotti hanno evidenziato il clima di assoluta ansia e timore vissuto nella quotidianità dalle donne, caratterizzata da continui atteggiamenti prevaricatori, minacce, umiliazioni, privazioni e scatti d’ira fino a sfociare in vere e proprie aggressioni fisiche e, come sopracitato anche in violenza sessuale. In 4 di questi casi si è proceduto con altrettante segnalazioni all’Autorità Giudiziaria per i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, percosse, lesioni, violenza sessuale, minacce aggravate tanto da comportare l’emissione, da parte del Tribunale di Pesaro, di provvedimenti di applicazione di rispettive 4 misure cautelari di cui un divieto di avvicinamento, un allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento, una custodia cautelare in carcere e un allontanamento d’urgenza dalla casa familiare con custodia in un luogo di cura. Nel restante caso, gli elementi scaturiti dagli accertamenti degli agenti, consistenti in prevaricazioni, pedinamenti e offese vissute da una donna in fase di separazione coniugale, hanno portato all’emissione del provvedimento amministrativo dell’ammonimento del Questore, che impone all’autore di tali atti di tenere una condotta conforme alla legge, prevendendo in caso contrario, la denuncia d’ufficio per il reato di atti persecutori. Lo stesso dirigente del commissariato plaude ed evidenzia il coraggio delle vittime nel segnalare i fatti all’Autorità, nonostante le difficoltà dovute alle minacce e all’isolamento alle quali le stesse erano state costrette, unica via per interrompere la spirale di sopraffazioni e violenze e permettere alle stesse di tornare a condurre un’esistenza normale.