Fano (PU) – Un arresto per spaccio di stupefacenti, denunce per atti osceni in luogo pubblico ed una decina di giovani segnalati al prefetto di Pesaro per uso di stupefacenti ed ubriachezza manifesta. Sono questi i numeri dei controlli di routine attuati dai carabinieri della compagnia di Fano sulla spiaggia dell’Arzilla lungo tutto il tratto che si snoda dal Baretto allo Chalet de Mar per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti durante la movida del sabato sera.
Numerose le segnalazioni giunte ai carabinieri da parte di genitori preoccupati per le condizioni dei propri figli che, di ritorno da una normale serata trascorsa al lido e all’Arzilla di Fano, mostravano pupille dilatate, eccessiva euforia, aggressività alternata a stati di torpore.
Sabato sera è stato dato il via al controllo terminato alle prime luci dell’alba e che ha portato all’arresto di K.M., 24enne, romano senza lavoro e con piccoli precedenti per droga, sorpreso mentre spacciava a due ventenni di Fabriano due dosi di hashish; sottoposto a perquisizione è stato trovato in possesso di altre dieci dosi di hashish avvolte nella carta stagnola e di un mazzetto di banconote tutte di piccolo taglio, probabile provento dei precedenti spacci.
Dopo due notti trascorse nelle camere di sicurezza dei carabinieri lunedì mattina, il giovane romano è stato giudicato con rito per direttissima dal giudice del Tribunale di Pesaro che oltre a convalidare l’arresto, lo ha condannato alla pena di sei mesi di reclusione e lo ha rimesso in libertà essendo incensurato.
Poco prima era stato sottoposto a controllo un pusher albanese di cocaina, ben conosciuto ai carabinieri, che, stranamente, è stato trovato “scarico”. Da un rapido controllo al cellulare, che trillava in continuazione, si è scoperto immediatamente il motivo: sull’applicazione WhatsApp in un gruppo denominato “Viaggiare Informati” utilizzato per sostituire il vecchio lampeggio di fari tra automobilisti per evitare qualche contestazione al codice della strada, decine di aderenti si scambiavano messaggi con le coordinate geografiche dei punti dove erano in atto i posti di controllo ed in ultimo l’inquietante messaggio ”Tanti, tanti, tanti borghesi tra baretto e chalet”. E’ evidente che i tanti aderenti erano, di fatto, diventati fiancheggiatori di delinquenti dando, più o meno consapevolmente, un enorme vantaggio a pusher e ladri.