Cartoceto (PU) – Per un Comune come Cartoceto, il cui bilancio si aggira sui 10 milioni di euro, 620.000 euro sono un’enormità. La cifra diventa ancor più importante se a fianco ci si mette la voce “debito fuori bilancio”. Quello, cioè, che il sindaco Enrico Rossi si è ritrovato nelle mani quest’anno con l’obbligo (Corte d’Appello) di chiuderlo. E chiuderlo in questo caso significa pagare. Ma non basta. Con quella uscita il Comune sforerebbe il Patto di Stabilità con tutti gli annessi e connessi del caso. Ecco perché Rossi in questo momento sta frugando nelle sue tasche nella speranza di trovare una soluzione che permetta al Comune di non “strozzarsi” dal punto di vista economico. E’ bene specificare che il sindaco con quel debito non c’entra nulla. La cosa risale al 2004 quando al governo c’era l’allora primo cittadino Ivaldo Verdini.
“Quella Amministrazione fece un progetto per la sistemazione dell’area sportiva –spiega Rossi – progetto inizialmente approvato con delibera del 2002. Per fare un parcheggio in quell’area occorreva espropriare un terreno di 13.600 mq. A quell’esproprio, allora, venne dato il valore di 25.000 euro, circa 1 euro a mq. Purtroppo, però, non si tenne in considerazione che nel 2001, con atto notarile gli si era dato un valore molto più alto, e cioè 12 euro al mq. La cifra, quindi, negli anni lievitò e si arrivò fino al parere della Commissione provinciale espropri che disse addirittura che quel terreno valeva 40 euro al mq. Verdini non tenne nemmeno conto del consiglio dell’avvocato comunale che gli suggerì di trovare una soluzione bonaria con la proprietà intorno ai 16-18 euro al mq. E così, dai 25.000 euro iniziali, siamo arrivati ai 620 mila euro di oggi”. Una vicenda durata più di 10 anni che Rossi è stato chiamato a risolvere in pochi mesi. Intanto il sindaco si è preoccupato di trovare le risorse necessarie per coprire quel debito senza dover aumentare tasse o eliminare servizi e questo non è roba da poco.
“Utilizzeremo 454.000 euro dall’avanzo di amministrazione vincolato e 43.000 euro da oneri di urbanizzazione. La parte che incide nella spesa corrente (129.000 euro) è stata dirottata nel bilancio pluriennale”. Ma coprire il debito non è sufficiente, Rossi è cosciente del fatto che in questo modo si sforerà il Patto di Stabilità ed è per questo che sta valutando la possibilità di ricorrere in Cassazione o di trovare vie alternative con la proprietà per cercare di incidere il meno possibile sui conti del Comune.