Fano (PU) – “E’ ora di dire basta: i bagnini devono fare i bagnini e non i ristoratori o gli organizzatori di eventi”. E’ un primo ammonimento che diventerà un’azione di forza quella annunciata questa mattina dal direttore provinciale di Confcommercio Amerigo Varotti che, circondato dai ristoratori fanesi, ha presentato l’esposto “sulle attività di somministrazione e pubblico spettacolo abusivi negli stabilimenti balneari”.
Il documento, sottoscritto da circa 30 proprietari di ristoranti e locali, per ora è stato consegnato solo a sindaco, giunta e al comandante della municipale con l’obiettivo di ottenere, a breve, delle risposte utili a stroncare “l’abusivismo che da anni sta degenerando nelle concessioni balneari fanesi. Domani è in programma una commissione prefettizia. Se non ci sarà una risposta urgente dell’Amministrazione l’esposto finirà agli organi competenti”.
Per Varotti, quello di Fano è il caso “più eclatante della riviera. Solo in questa città con la scusa di dare una proposta ai turisti, che in realtà sono solo i clienti abituali, i proprietari delle concessioni organizzano feste e cene sulla spiaggia. Alla fine quasi 200 ristoratori vengono penalizzati da quelle decine di attività abusive che non vengono mai controllate. E’ ora di dire basta. Il sindaco Seri faccia il serio”. Il direttore provinciale di Confcommercio ricorda poi “l’atipicità usata dall’amministrazione nel fare i controlli. Nel regolamento adottato dalla Commissione di vigilanza non è previsto alcuna verifica per gli eventi che si tengono all’aperto, in spiaggia. Mi chiedo allora a cosa serva assegnare il permesso di fare solo una festa a settimana e fino alle 2 di notte, se poi non viene fatto alcun controllo. Siamo alla ‘repubblica delle banane’”.
“Il permissivismo dilagante – ha aggiunto Francesco Mezzotero, direttore Confcommercio Fano – ha fatto sì che alle concessioni fosse prima accordato l’uso di distributori automatici, poi la gestione di piccoli bar, poi la possibilità di fare grigliate. Ora le spiagge cucinano menù completi, dando in gestione e speculando ancora una volta su un’attività che non compete loro, in barba alle norme e a chi questo lavoro lo fa per vivere”.
A far sentire la propria voce, oltre ai ristoratori “tradizionali” sono stati stamattina anche quei gestori di locali sulla spiaggia, che le regole le seguono da sempre: “Lo scorso sabato ho avuto un controllo che è durato dalle 19 del pomeriggio alle 4 di mattina. Non sono più tranquillo quando vado al lavoro. Mi preoccupo sempre di aver compilato ogni documentazione e di avere tutto in regola”.
Idem per un collega che ricorda come “il primo giorno, subito dopo l’inaugurazione, ho avuto la visita dell’ispettorato del lavoro. Noi seguiamo con scrupolo le regole, paghiamo le tasse e garantiamo un servizio sicuro e di qualità. Perché dobbiamo subire questa concorrenza sleale?”.