Fano (PU) – Per mesi si era discusso, anche aspramente, sul fatto che i profughi ospitati in città dovessereo essere impiegati in lavori di volontariato. Oggi 4 dei 32 che sono alloggiati a Magliano e Belgatto hanno iniziato a curare il verde, senza retribuzione, sotto il coordinamento dell’associazione Mimosa e dalla Cooperativa Labirinto il cui personale si occupa dell’inserimento dei rifugiati nei centri d’accoglienza del territorio. Ad ssistere a questa prima esperienza di volontarato anche il sindaco Massimo Seri e l’assessore ai Servizi Sociali Marina Bargnesi e proprio quest’ultima spoega: “Il progetto è iniziato con la firma del protocollo tra la Prefettura di Pesaro Urbino, il Comune di Fano e le associazioni di volontariato che si occupano di inserire i rifugiati nelle diverse attività. Un’iniziativa utile per i rifugiati, tutti ragazzi tra i 25 e 30 anni provenienti da Ghana e Costa D’Avorio e Pakistan, che così facendo riescono ad inserirsi meglio nel tessuto della nostra comunità e utile per la comunità stessa che gode dei risultati del loro lavoro”. Quella di oggi non è la prima attività di volontariato del nostro territorio: sempre nell’ambito della cura del verde, oltre che nei quartieri di Cuccurano e Sant’Orso verranno impiegati nella zona del Fenile, di Centinarola e di San Lazzaro. “Alcune associazioni sono già attive con i progetti di volontariato – aggiunge la Bargnesi – attraverso l’impiego dei ragazzi in attività di segretariato (Millevoci) e distribuzione di vestiario (Caritas). I ragazzi che hanno aderito ai diversi lavori di volontariato sono stati infatti scelti per le diverse mansioni a seconda delle loro attitudini e pregressi impieghi nei Paesi di origine”. Tra le altre associazioni che hanno aderito al progetto ci sono L’Africa Chiama, Auser, Apito e Noi Mondo Tv, Nuovo orizzonte, Incoming Fano, Millemondi, Anolf, Avis Fano, Csv, Giustizia e pace onlus. “Tra gli scopi di un’associazione vi è quello di stare vicino ai cittadini anche attraverso progetti di questo tipo” commenta Giampiero Pedini dell’Associazione Mimosa che invita aderire al progetto anche le altre associazioni del territorio.