Fano (PU) – La maggioranza presenta una mozione affinché Aset proceda allo studio di fattibilità. Davide Delvecchio diffida sindaco e uffici comunali. Dopo una breve “pausa natalizia” si torna a parlare di digestore, a farlo è l’ex esponente dell’Udc, ora referente del comitato anti digestore, il quale lo scorso 6 dicembre si era presentato in Comune per consegnare le firme per indire la consultazione referendario dal quesito: “Vuoi che il Comune costruisca un digestore anaerobico nelle frazioni di Bellocchi e Falcineto?”.
“Il sindaco – scrive Delvecchio – aveva 5 giorni di tempo per inviare la richiesta all’apposita commissione prevista dalla Statuto e dal Regolamento Comunale e la Commissione entro 30 giorni doveva dichiarare ammissibile il quesito, tempo scaduto il 10 gennaio 2020. Per questa inadempienza amministrativa abbiamo inviato una diffida al sindaco e agli uffici Comunali. Nonostante la grande partecipazione popolare, Seri continua nell’idea di non ascoltare i cittadini e procedere con la realizzazione del milionario digestore anaerobico a Bellocchi o Falcineto. Con quale autorità o autorizzazione Aset valuta la realizzazione del digestore? Con quale atto amministrativo del Consiglio Comunale spende soldi pubblici? Ad oggi non ci risulta ci sia nessun atto del consiglio comunale che autorizzi Aset o gli uffici a procedere”.
Di dubbio gusto poi, secondo Delvecchio, l’uscita “pro digestore” di Legambiente Fano la cui neo presidente era candidata nelle liste di Seri. “Il sindaco non rispetta alcuna regola etica e democratica – conclude -, presto continueremo con gli incontri informativi il con tecnici e medici, per capire quali ricadute avrà il digestore anaerobico sulla salute dei cittadini”.
La mozione a cui fa riferimento Delvecchio è quella a firma della maggioranza (In Comune, Pd, Insieme è Meglio, Noi Giovani, Noi Città) nella quale si impegnano sindaco e amministrazione “a dare tempestiva indicazione ad ASET Spa per la realizzazione dell’impianto nel territorio comunale di Fano, elaborando i progetti di fattibilità sui tre siti già individuati dal precedente ‘studio di prefattibilità’. Qualora vi fossero le condizioni – precisa la nota – si chiede di dare mandato ad Aset di realizzare l’investimento senza indebitamento cercando di limitare il più possibile i costi e mantenendo almeno il 51% della proprietà, in modo da assicurare all’azienda la titolarità delle decisioni sulla gestione”.
“La mozione – replica Delvecchio – ha solo la finalità di sanare un’evidente mancanza di atti amministrativi”.