Fano (PU) – I sette consiglieri del Pd che rappresentano la frangia dei giovani non ci stanno alle accuse fatte dal M5s in merito alle manovre che hanno coinvolto la nomina del settimo assessore e la sostituzione di Minardi alla presidenza del Consiglio. Federico Perini, Terenzio Ciaroni, Enrico Fumante, Enrico Nicolelli, Cristian Fanesi, Alberto Bacchiocchi e Francesco Torriani affermano: “In questi quattro mesi bastava osservare bene e ci si sarebbe accorti facilmente che la città non fosse affatto in trepida attesa rispetto alla discussione che andava sviluppandosi all’interno del Pd di Fano e soprattutto che l’Amministrazione lavorava concretamente prescindere da ciò che accadeva nel principale partito Cittadino. Forse l’attesa ansiosa che il Pd di Fano potesse ancora dividersi, indebolirsi, frazionarsi, annoverare clamorose e distruttive fughe di dissenzienti, ha investito in pieno gli esponenti del M5S presenti in Consiglio Comunale, anzi potremmo dire del movimento tre stelle visto che alle ultime amministrative il numero cinque è restato un miraggio lontano”. Durante l’attacco, i sette consiglieri del Pd rimarcano che l’accordo chiuso rappresenta l’occasione di aprire una stagione di rinnovamento all’interno dei quadri del partito, sottolineando la divisione generazionale all’interno del partito. “D’altra parte per la rilevanza politica che il Ps ha in questa stagione amministrativa non può certo passare inosservato quanto accade al suo interno, nè sfuggono le distinte posizioni che vi sono rappresentate ed è altrettanto noto che la componente generazionale più giovane persegua con decisione l’obiettivo del rinnovamento, il quale resta pienamente in campo soprattutto al termine di un confronto dialetticamente intenso e franco. Infatti, la sintesi trovata non va banalmente letta come la conferma di quanto già stabilito da ipotesi preelettorali o postelettorali che sia, ma va vista come il punto di ripartenza per un processo di rinnovamento e cambiamento reale. Si sono cioè messe le premesse dentro il partito, a partire del prossimo congresso, per iniziare un percorso di rinnovamento autentico e, all’interno dell’Amministrazione di confermare, con l’innesto di un quarantenne, quello spirito di cambiamento con cui il Sindaco Massimo Seri vuole identificare il Suo mandato. Dunque tempo impegnato seriamente, con la consapevolezza di chi sa di aver vinto assieme agli altri partiti del centro sinistra le elezioni e che ha oggi la responsabilità di governare la città e che motiverà ancor più questo nutrito gruppo di consiglieri nell’ aumentare l’incisività di questa amministrazione e che consentirà anche al sindaco Massimo Seri di condurre al meglio il mandato ricevuto dai cittadini con il ballottaggio delle elezioni amministrative nel 2014. Chi vuol vedere divisioni e drammatizzazioni irriducibili all’interno del PD ogni qualvolta emergono posizioni diverse e articolate, fa parte dei tanti che guardano, ma non vedono, che indagano ma non osservano. Il Pd di Fano resta decisivo per assicurare un futuro a questa città e questo nutrito gruppo di consiglieri pure all’insegna dell’unità dei distinti. Pertanto, la simbologia della sconfitta e dell’arrendevolezza attribuita con la solita superficiale disinvoltura si riverbera ancora una volta su coloro che la sconfitta l’hanno subita davvero e che non si rassegnano ancora al giudizio e alla volontà democratica espressa dai cittadini nel maggio dello scorso anno”.