Fano (PU) – “L’ospedale Santa Croce rappresenta, fin dalla sua costruzione, il luogo di cura di noi cittadini fanesi, ma anche ospedale di riferimento, soprattutto negli ultimi decenni, per i cittadini delle vallate del Metauro e del Cesano. Di conseguenza le chiediamo che vengano garantiti per il nostro ospedale quei servizi essenziali senza i quali l’ospedale non può essere tale, come ad esempio la chirurgia d’emergenza h24”.
Recita così un passaggio della lettera aperta che Laura Serra, consigliere comunale fanese della Lista Civica Noi Città, ha inviato al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.
“Innanzitutto – scrive – la ringrazio per la sua presenza nel consiglio comunale monotematico sulla sanità tenutosi a Fano il 18 gennaio scorso. Non so neanche se e quando un Presidente della Regione sia stato in consiglio comunale a Fano, specialmente per trattare una tematica cosi complessa e delicata”.
“Purtroppo però – precisa -, esattamente 24 ore dopo tale consiglio, leggiamo sulla stampa le dichiarazioni del sindaco di Pesaro in merito alla possibile realizzazione dell’ospedale unico a Muraglia e di un ospedale privato convenzionato al posto del Santa Croce di Fano, dichiarazioni che lei non ha mai smentito. Inoltre si è parlato anche, come ipotetica soluzione B, di costruire il nuovo ospedale a Fosso Sejore, cedendo ai privati, con un bando per una clinica convenzionata, l’ospedale di Muraglia. Fosso Sejore, lo ricordo, è un’area con ben sei vincoli ambientali, ed è stata oggetto di una grande manifestazione politicamente trasversale con un corteo di oltre 500 persone. Credo che ciò non si possa ignorare”.
“Si metta nei panni di noi cittadini fanesi – incalza la consigliera -: che cosa dovremmo pensare leggendo sulla stampa tutto e il contrario di tutto? Senza avere dati oggettivi? E senza aver partecipato ad alcuna scelta o processo decisionale che riguarda il futuro del nostro ospedale e della nostra salute?”.
“L’altro elemento che ritengo fondamentale in un percorso di integrazione sanitaria, e che sono a chiederle con forza, è la promozione di una cultura della trasparenza. Il processo di riorganizzazione sanitaria deve essere condiviso e non può procedere per ‘scossoni’. Occorre dare valore sostanziale alle assemblee elettive, esse sono il luogo dove si discute delle scelte, non dove si ratificano decisioni già prese. A mio modesto parere il dibattito sulla sanità deve uscire dal palazzo, coinvolgere i cittadini, le parti sociali, i sindaci, i comitati, il personale medico e paramedico. E’ necessario informare, fornire dati tecnici, motivare oggettivamente ogni scelta in un percorso di condivisione con il territorio”.
“Si potrebbe prendere in considerazione anche l’idea di una consultazione popolare o di un referendum in materia di sanità. Argomenti come la costruzione di un nuovo ospedale, la natura dei finanziamenti da reperire, il tema dell’accensione di uno o più mutui o quello tanto discusso del project financing esigono chiarezza e trasparenza e non possono ridursi ad oggetto di mero dibattito interno ad un partito. Sicuramente – conclude la Serra – ciò che ci preme è che ci sia pari dignità per l’ospedale S. Croce di Fano, da sempre penalizzato rispetto al San Salvatore di Pesaro”.