Fano (PU) – La proposta del presidente della Provincia Giuseppe Paolini di unificare Aset e Marche Multiservizi continua a tenere banco e ad essere oggetto di diatriba politica, così come il digestore la cui costruzione sembra essere ormai lontana da Fano.
“È ufficiale – ha scritto ieri durante il consiglio comunale Marta Ruggeri (M5S) sul suo profilo fAcebook -: questa maggioranza ha mandato in fumo la possibilità che sia fatto un digestore nella nostra città mettendo a rischio Aset perché per Monteschiantello è previsto l’ampliamento della discarica”.
E il digestore è visto come un “cavallo di Troia” per arrivare alla fusione tra Aset e Marche Multiservizi anche dalla Lega: “Nella riunione dei sindaci – scrive il Carroccio -, voluta fortemente da Seri e appoggiata dal presidente della provincia Paolini, i cittadini fanesi si sarebbero aspettati una chiara dichiarazione del Sindaco di Fano a difesa di ASET pubblica, affinché l’erogazione dei servizi primari come acqua e gas, rimanessero pubblici e in capo ai comuni soci della stessa ASET. Come spesso accade, invece, Seri ha tergiversato per l’ennesima volta e non si è schierato al fianco della sua città. Lo stesso atteggiamento lo ha tenuto in consiglio comunale in risposta all’interrogazione orale urgente sottopostagli dal carroccio, con la quale si chiedeva una posizione netta e chiara sulla questione. Per fare luce sulla vicenda – conclude la Lega –, il 29 giugno è stata convocata la commissione garanzia e controllo dal presidente leghista Scopelliti. All’ordine del giorno ci sono la fusione ASET con Marche Multiservizi e gli assetti patrimoniali e finanziari nel rapporto tra Aset e comune di Fano.
“Siamo stupiti – afferma invece Bene Comune – dell’assoluta incapacità della giunta fanese di reagire a questa nefasta prospettiva. Bene Comune (per prima), il Forum provinciale per i Beni Comuni, il Movimento 5 Stelle, hanno sempre difeso ASET dai tentativi di MMS di incorporarla con il sostegno sottobanco delle giunte di destra prima e ora di quella di centro sinistra. MMS è una società privata che punta a far profitti e quando li fa ne dirotta circa la metà verso gli investitori privati, lasciando solo l’altra metà ai Comuni che ne detengono la proprietà ma sono talmente succubi di MMS da lasciare al socio privato mano libera persino sulla designazione dell’amministratore delegato e sulla politica dei servizi. Tanto che ASET, azienda tutta pubblica, in proporzione fa molti più investimenti di MMS che, appunto, è più interessata a fare profitti che a fornire servizi ai cittadini. Ora – conclude la nota – l’insipienza dei nostri amministratori rischia non solo di far perdere a Fano una opportunità straordinaria, quella di costruire un biodigestore anaerobico a Monteschiantello da parte esclusivamente di ASET, ma di lasciarlo in mano a MMS che lo costruirebbe altrove, dirottando la metà dei proventi degli incentivi fuori Regione e togliendoli completamente a Fano. Monteschiantello è il luogo ideale per costruirvi il biodigestore ma questi nostri amministratori da 6 anni hanno deciso di far soldi portandoci rifiuti da fuori provincia e fuori regione, col bel risultato che ora la discarica ha spazio per soli 6 anni mentre con una politica saggia poteva durare almeno altri 30”.
E su Monteschiantello tornano anche i consiglieri del M5S che ricordano “come Il consiglio comunale, ieri, ha respinto la nostra mozione che chiedeva che anche a Fano venisse applicato, per la raccolta dei rifiuti, il metodo del porta porta spinto con tariffa puntuale. Purtroppo – scrivono Ruggeri, Panaroni e Mazzanti -, Per respingere il metodo del porta a porta, il Sindaco ha ripetuto la solita storiella dei costi maggiori: l’esperienza dei comuni virtuosi dice il contrario, costi più bassi e maggiore occupazione. Anche la giustificazione del perché la giunta abbia deciso di fare cassa ricevendo rifiuti a Monteschiantello, riducendo drasticamente la vita di quella discarica, è parsa risibile: siccome noi esportiamo rifiuti organici e verdi (perché non abbiamo il biodigestore) è giusto prendere rifiuti da fuori. In realtà sin dalle linee programmatiche la giunta aveva scritto che avrebbe fatto cassa accogliendo rifiuti da fuori”.