Fossombrone (PU) – Era appena tornato a casa con sua moglie e sua figlia a Montalto di Tarugo, Paolo Mariani, 44enne, quando, difronte alla sua abitazione, ha notato una donna che si aggirava con fare sospetto. Dopo aver chiesto ai suoi famigliari di aspettarlo in macchina, Mariani si è diretto verso la donna e le ha chiesto che cosa ci facesse davanti alla porta di casa sua. Con accento laziale, si è giustificata dicendo che stava cercando un appartamento in affitto. Insospettito, l’uomo è entrato subito all’interno dove ha trovato la conferma ai suoi dubbi: cassetti aperti, porte e credenze spalancate. L’abitazione era stata messa totalmente a soqquadro. Uscito di fretta dalla sua villetta, il 44enne si è diretto subito sul retro dove ha trovato la donna che stava per entrare in auto con altre 3 complici. Dopo aver capito che in realtà non era una persona in cerca di un appartamento, bensì il palo che aveva il compito di sorvegliare la situazione mentre le altre 3 donne cercavano di rubare oro e preziosi all’interno della casa, Mariani non si è fatto prendere dal panico e ha cercato di bloccare l’auto. L’uomo ha infilato un braccio all’interno dell’abitacolo tentando di spegnere la macchina ma la donna che era alla guida ha iniziato a colpirlo con violenza alla mano. A quel punto il 44enne ha tirato fuori il cellulare e fotografato la targa. Quando la conducente del mezzo si è accorta del gesto del padrone di casa, ha cercato di investirlo ma lo ha colpito al braccio e alla spalla, procurandogli 15 giorni di prognosi. La banda è poi riuscita a scappare e a dileguarsi, almeno fino al 23 ottobre, quando i carabinieri di Fossombrone hanno rintracciato la donna che faceva da palo e l’hanno arrestata.
Fondamentale la prontezza di riflessi e il coraggio di Paolo Mariani, che grazie alla foto della targa, ha permesso ai carabinieri di risalire fino a Lidya Djurdjevic (il palo), pluripregiudicata, residente a Zagarolo nella periferia di Roma, in una zona principalmente “colonizzata” dai rom. Il 44enne è riuscito a riconoscerla tra 15 foto segnaletiche, nonostante Jurdjevic fosse una specie di trasformista con 29 alias diversi alle spalle. La donna, in un primo momento arresta in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, è stata poi sottoposta ai domiciliari poiché madre di 6 figli, 4 dei quali, minori di 6 anni.