Pesaro (PU) – Sarà “Borderland” la personale di Michele Vino ad inaugurare, sabato 16 maggio, ore 18, nello Scalone Vanvitelliano di Pesaro, la stagione espositiva 2015 di “Macula ‐ Centro Internazionale di Cultura Fotografica”.
L’evento è organizzato da Macula, con il sostegno del Comune di Pesaro e il patrocinio della Regione Marche, in collaborazione con CNA Pesaro e Urbino e Pesaro Photo Festival.
Lo Scalone Vanvitelliano riapre le porte alla fotografia: la scelta di Alessandro Giampaoli, direttore artistico di Macula, è quella di inaugurare la stagione espositiva 2015 presentando al pubblico il lavoro di un giovanissimo autore italiano: Michele Vino (San Giovanni Rotondo, 1990) che proprio a Pesaro, nel 2014, ha vinto il primo premio del circuito Off del Pesaro Photo Festival. “Dal 2012 abbiamo aperto la stagione con artisti già affermati in campo internazionale – spiega Giampaoli -. Quest’anno la scelta è stata diversa: proporre la ricerca di un giovane ma promettente autore che proprio a Pesaro ha mosso i primi passi della sua carriera professionale. Michele è appena rientrato dall’Africa, dove, grazie al sostegno di Urukundo Onlus, ha prodotto un bellissimo lavoro sulle madri di etnia Batwa che presenterà in anteprima, insieme a due serie del 2013 e 2014”.
Così Davide Barbera descrive il fotografo pugliese: “Dopo aver attraversato il Vietnam e danzato al ritmo della musica tzigana con i popoli rom in Polonia, Michele Vino approda in Africa puntando il suo obiettivo sul Burundi. Quasi ispirandosi ai versi dell’anarchico Pietro Gori – ‘Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà’ – Vino esplora senza sosta, osserva incuriosito, prende attivamente parte alla realtà che lo circonda e dona a se stesso il tempo di una profonda riflessione. Nella moltitudine di etnie e culture differenti ricerca il dato universale, quella sorta di fil rouge che accomuna l’umanità intera fin dalla notte dei tempi”.
“Soltanto al termine di questo intimo processo, poi, fotografa, restituendoci il suo personalissimo punto di vista attraverso immagini di rara intensità. In Burundi si lascia affascinare dal mistero della maternità, tema da sempre caro agli artisti di ogni epoca, che intreccia le sue radici con quelle della storia dell’arte. Nelle pose plastiche di queste madri che con gesto sicuro stringono a sé i loro pargoli, negli occhi smarriti dei bambini, è possibile percepire la medesima tenerezza raffigurata nelle più antiche tele della tradizione pittorica. I ritratti di Michele Vino pretendono il nostro sguardo attento, chiamandoci a partecipare della gioia della vita, comunque e dovunque essa avvenga: immersi nella bieca e vuota opulenza occidentale o circondati dalla nera miseria, siamo tutti parte della grande ‘famiglia dell’uomo’.”
La mostra, che sarà inaugurata sabato 16 maggio alle 18, sarà visitabile fino al 7 giugno.
Direzione artistica: Alessandro Giampaoli
Intervento critico: Debora Ricciardi
Orario di apertura
Da mercoledì a domenica, ore 17/20 ‐ Ingresso gratuito
Info tel. 340.7519839 ‐ info@spaziomacula.it
www.spaziomacula.it