Fano (PU) – #iofirmoperlasalute. E’ con questo slogan che quattro liste civiche di Fano hanno presentato oggi la raccolta firme per una mozione popolare ed un referendum in difesa del Santa Croce e contro la costruzione dell’ospedale unico a Fosso Sejore. La Tua Fano, Fano a 5 Stelle, Bene Comune e Possibile, quattro liste diverse tra loro, ma unite in difesa della sanità pubblica e contro il project financig con il quale si dovrebbe finanziare il nuovo nosocomio, stando quanto riportato nell’ultima delibera regionale.
La raccolta firme inizierà mercoledì prossimo e proseguirà fino al 30 aprile con queste modalità: il mercoledì mattina dalle 8 alle 10 davanti il Santa Croce e dalle 10 alle 12 lungo Corso Matteotti (Palazzo Gabuccini), il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 16 alle 19 sempre sotto le logge di Palazzo Gabuccini. Il tutto si concluderà sabato 30 aprile con una fiaccolata davanti il Santa Croce. Per portare alla discussione del consiglio comunale la mozione occorrono 1100 firme mentre ne servono 2600 per il referendum.
“In questi mesi ci siamo confrontati – ha detto Marta Costantini di Possibile – e ci siamo trovati d’accordo su tantissimi aspetti legati alla sanità. Siamo contrari alla privatizzazione e crediamo sia giusto ‘passare la palla’ ai cittadini che con questa mozione e con questo referendum hanno degli strumenti concreti per opporsi”.
Unanime il pensiero degli altri firmatari che attaccano la politica del Pd e l’atteggiamento del governatore Ceriscioli: “E’ difficile anche criticarlo – ironizza Luciano Benini di Bene Comune – perché cambia idea ogni tre giorni. Viene in consiglio comunale e dà garanzie, poi agisce in maniera opposta. Questa incoerenza non va bene e il sito di Fosso Sejore è il peggiore che si potesse scegliere. Ci facessero almeno vedere un progetto concreto , per ora l’unica cosa certa è il depotenziamento del Santa Croce”.
A parlare di depotenziamento del nosocomio fanese è anche Stefano Aguzzi. Il consigliere de La Tua Fano ed ex sindaco si dice “preso in giro” dalla Regione e spiega le motivazioni: “Nel 2010, quando ero sindaco – spiega – ci fu presentato dalla Regione un progetto di ‘integrazione funzionale’ che nel giro di 5 anni avrebbe portato alla costruzione di un nuovo polo ospedaliero. Non solo l’ospedale unico non è stato fatto, ma l’integrazione è stata ‘non funzionale’ con primari andati in pensione e non sostituti e Fano che ha visto gradualmente perdere il reparto di Urologia, Pediatria e Chirurgia. A suo tempo l’idea di Fosso Sejore stava in piedi perché contestualmente sarebbe dovuto sorgere il casello autostradale ‘Fano Nord’, senza quello non ha ragione di esistere un ospedale in quel luogo”.
“Il sindaco Seri è in imbarazzo e siamo curiosi di scoprire quali siano le sue prossime mosse – ha detto invece Marta Ruggeri di Fano a 5 Stelle -. Il primo cittadino sta continuando a tergiversare, ma non da risposte concrete e anche quello di Chiaruccia per noi è uno specchietto per le allodole. Anche se i banchetti continueranno fino al 30 aprile, contiamo di ottenere le 2600 firme per il referendum da presentare al consiglio comunale entro un mese”.
Chi lancia una provocazione è invece Luca Stefanelli di Possibile: “Siamo stanchi delle ambiguità del Pd. Seri deve avere un po’ di coraggio e se vuole davvero difendere la funzionalità del Santa Croce deve raggiungerci ai banchetti e firmare insieme a noi e al resto della città”.
“Invitiamo le altre forze politiche e le associazioni della città ad unirsi a noi – hanno detto in coro i firmatari dell’iniziativa – la città deve essere unità per una sanità pubblica ed efficiente e contro il depotenziamento dell’ospedale fanese”. Già on line una pagina facebook (“io firmo per la salute”) che sarà costantemente aggiornata.