Urbino (PU) – Igli Meta, nel corso dell’incidente probatorio che si è svolto ieri pomeriggio ad Urbino, si è presentato in tribunale con una lettera che ha consegnato alla madre di Ismaele Lulli chiedendo scusa e pietà. Meta e il suo amico Marjo Nema, sono indagati per aver ucciso Ismaele, 17enne di Sant’Angelo in Vado, “colpevole” di avere avuto un flirt con la fidanzata del primo. Entrambi i presunti assassini si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, eccetto per alcune dichiarazioni spontanee che di fatto avrebbero confermato la realtà dei fatti finora emersi dalle indagini. Durante la giornata di ieri il Pm Irene Lilliu ha contestato a Igli Meta anche l’aggravante della tortura poiché la perizia medica eseguita sul corpo del 17enne, ha dimostrato che quest’ultimo, prima di essere ucciso con un taglio alla gola, sia stato colpito da 4 coltellate. Nema invece avrebbe concorso nell’omicidio aiutando il compare a ripulire il luogo del delitto. Da quanto si è appreso dal pomeriggio di ieri, sembrerebbe che Igli Meta, difeso da Salvatore Asole, opterà per il rito abbreviato, mentre Marjo Nema, difeso da Umberto Levi per il rito ordinario.