Fano (PU) – Continua il botta e risposta tra genitori e Provincia in merito alla “diaspora” dei ragazzi dell’ex Carducci, dichiarato inagibile. Nei giorni scorsi il dirigente dell’ente Bartoli aveva affermato che per gli studenti erano pronte 15 nuove classi tra Olivetti e Battisti, senza rispondere però alle domande dei genitori in merito ad una possibile perizia più approfondita dello stabile prima della sua demolizione.
“In merito alle perizie statiche e sismiche effettuate nel luglio 2019 – si legge in una nota – sussistono numerosi e qualificati pareri tecnici che ravvisano dubbi procedurali, che potrebbero essere risolti solo con un ampliamento dei sondaggi. Allo stesso tempo, l’esito della perizia di luglio esprime con chiarezza che NON sussistono elementi di elevata criticita’, ma nonostante ciò la Provincia ha deciso di demolire e ricostruire l’edificio.
Torniamo quindi a chiedere: per quale motivo la Provincia, nonostante un impegno informale preso dallo stesso Presidente Paolini con il Comitato Nolfi in occasione di uno degli incontri tra le parti avvenuto ad inizio 2020, si rifiuta di procedere con ulteriori accertamenti (prove di carico), che dimostrerebbero in modo inequivocabile e definitivo il reale stato dell’edificio?
“La singolarità della risposta, elaborata da un Dirigente amministrativo in luogo del Presidente della Provincia (che invece avevamo interpellato e che rappresenta il massimo organo decisionale), ci pone però ulteriori e nuove domande: perché le funzioni decisionali e strettamente politiche sono surrogate da una figura amministrativa? Perché il Presidente Paolini e la Giunta provinciale non chiariscono definitivamente la loro posizione? Perché alla parola “ristrutturazione” tutti si defilano, quasi fosse un tabù imbarazzante, Presidente Paolini in testa?”
“E soprattutto: il Presidente Paolini, come spiega ai contribuenti che la perizia, del costo di 32.656 euro per il Carducci e 28.812 euro per il Nolfi , è incompleta? E come giustifica ai contribuenti che la decisione politica di demolire e ricostruire sta andando in direzione esattamente contraria alle conclusioni della perizia? E visto che le risultanze della perizia vengono completamente disattese, chi si assume la responsabilità di 32.656 euro di denaro pubblico buttati dalla finestra?”
“Fin dalla sua costituzione, il Comitato Nolfi ha sempre cercato di tenere un atteggiamento di ragionevole collaborazione; ci viene il sospetto che la pacatezza da noi finora dimostrata sia stata interpretata come segno di remissività e arrendevolezza. Grave errore di interpretazione; di fronte al protrarsi di risposte inadeguate o evasive, di fronte a tali manifestazioni di inattività decisionale e operativa, saremo presto costretti a rivedere le modalità e gli obiettivi delle nostre azioni”.